Mini proroga per Rottamazione-ter e Saldo e Stralcio

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

La pesca è più magra del previsto. Nel mare degli emendamenti presentati in fase di conversione in Legge del Decreto Legge 21 ottobre 2021, n. 146, molti dei quali molto generosi, passano quelli più avari. Dalla misura recante le disposizioni urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili nessun cambiamento sostanziale. Si avvia verso l’aula un provvedimento deludente.

Con particolare riferimento alla materia della riscossione è attesa una mini proroga di soli nove giorni per le procedure di Rottamazione-ter e Saldo e Stralcio. Le rate in scadenza nel 2020 e 2021, differite straordinariamente al 30 settembre 2021 dall’articolo 1 del Decreto Fiscale, verranno ulteriormente prorogate al 9 dicembre 2021, scadenza che slitterà naturalmente al 14 dicembre in ragione del periodo di tolleranza.

Un intervento meramente interlocutorio, assolutamente insufficiente, più adatto a risolvere le dimenticanze involontarie del momento che i reali problemi di liquidità dei contribuenti coinvolti. Da questo punto di vista il Legislatore sembra dimenticare che le esigenze di differimento e di nuovi piani di pagamenti trovano le proprie radici proprio nella pandemia. Per questo motivo, piuttosto che un intervento di copertina, Rottamazione-Ter e Saldo e Stralcio meritavano una disposizione che, come avvenuto per le rateazioni ordinarie in essere all’8 marzo 2020, introducesse una tolleranza rispetto ai mancati pagamenti, con la possibilità di un recupero graduale nel tempo. Fra gli emendamenti presentati alcuni avrebbero soddisfatto tali esigenze. Purtroppo è stato scelto quello sbagliato.

Fra le misure del pacchetto “scadenze” discusso in Commissioni riunite Finanze e Lavoro arriva un’ulteriore estensione delle scadenze di pagamento per le cartelle di pagamento notificate nel periodo dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021. In questo caso il termine per l’adempimento dell’obbligo risultante dal ruolo, previsto dall’articolo 25, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, già fissato in centocinquanta giorni dal Decreto Fiscale, passerà a centottanta giorni.

Si tratta del termine previsto per il pagamento e, in caso di omissione, per l’inizio dell’attività esecutiva. Alla luce delle notizie che pervengono dal Senato, per il breve periodo intercorrente dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021, l’agente della riscossione potrà procedere a espropriazione forzata quando sia inutilmente decorso il termine di centottanta giorni dalla notificazione della cartella di pagamento. Di converso, entro questo stesso maggior termine, il contribuente potrà presentare istanza di dilazione delle somme iscritte a ruolo, a patto che siano ricomprese nelle predette cartelle di pagamento, nonchè istanza di sospensione.

Fra le misure inerenti la riscossione, infine, l’ulteriore moratoria dei pagamenti relativi agli avvisi bonari derivanti da liquidazione automatica, controllo formale o da tassazione separata, i cui termini siano scaduti nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020. Dopo la sospensione disposta dall’articolo 144 del DL Rilancio, con il quale le somme dovute venivano prorogate al 16 settembre 2020, il Legislatore sembra tornare nuovamente sui suoi passi per estendere il termine di versamento al 16 dicembre 2021.

Sono proposte senza “portafoglio”. Tutte gli emendamenti promossi nella discussione in Commissioni riunite sono accumunate da ragioni di bilancio. Se escludiamo le modifiche all’articolo 2 del DL Fiscale, nei loro effetti nessuna di esse va oltre il 31 dicembre 2021. Questo, purtroppo, è il segno tangibile che non ci sarà molto altro da aspettarsi per il futuro. Le risorse, infatti, sembrano aver preso un’altra via.