Def 2022: riduzione della pressione fiscale al centro della programmazione

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, con consenso unanime, il DEF Documento di economia e Finanza per l’anno 2022. In un contesto economico generale particolarmente difficile, che ha indotto a rivedere al ribasso l’indice di crescita previsto per l’anno corrente, fissato al 3,1% del PIL, si confermano le linee tendenziali già espresse nel recente passato in merito al percorso di riduzione della pressione fiscale. A disposizione, inoltre, ulteriori cinque miliardi di euro da destinare a nuovi aiuti economici sulla base dell’evoluzione del contesto economico che ha segnato, al contrario, una contrazione dello 0,50%. Primi segnali di una crisi latente.

Nonostante un sensibile peggioramento delle prospettive di crescita la manovra di finanza pubblica è orientata a sostenere la ripresa economica nella fase di uscita finale dall’emergenza pandemica e prevede interventi con un orizzonte di medio e lungo termine che integrano le risorse previste con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Al netto di esigenze di carattere straordinario, la programmazione conferma la complessiva riduzione della pressione fiscale, come già anticipata nella Legge di Bilancio per l’esercizio finanziario 2022, e la stabilizzazione nel medio termine delle misure a favore delle imprese per finanziamenti e investimenti.

Al centro della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi tutte le preoccupazioni dell’esecutivo verso uno scenario, economico e politico, particolarmente instabile. Ciò nonostante, il governo rinuncia, almeno per ora, a manovre che determino ulteriori esigenze di deficit di bilancio. Il governo ha fissato il deficit tendenziale al 5,1 per cento e confermato gli obiettivi di finanza pubblica della Nadef del 5,6 per cento. Secondo il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco “una scelta di prudenza”, che concede comunque un “margine di azione” che verrà usato in una manovra “espansiva per spingere la crescita”.

Per questo motivo è prevedibile come nel breve termine arriveranno ulteriori misure di sostegno a favore di famiglie e imprese, con interventi modulati all’evoluzione della crisi ucraina e all’andamento dei prezzi energetici. Nel frattempo, in attesa di conoscere come verranno utilizzati i cinque miliardi già a disposizione dell’esecutivo, il Ministro dell’Economia e delle Finanze annuncia che con decreto ministeriale firmato con il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani è stato esteso di ulteriori dieci giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio, ufficialmente esteso fino al 2 maggio. Si tratta della riduzione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante già previsto dall’articolo 1 del Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 avente ad oggetto le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.

Il documento di programmazione economica ricorda, infine, come vi siano ben 19 collegati alla manovra e, fra questi, la riforma del sistema fiscale. Un percorso annunciato in pompa magna nei giorni di chiusura del Recovery Plan che, tuttavia, sembra essersi incagliato nei meandri del tragitto parlamentare. Gli ultimi emendamenti presentati dal governo al disegno di legge delega dedicato alla ristrutturazione del sistema fiscale, infatti, sono ancora al vaglio della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Il percorso, pertanto, si presenta ancora lungo ed accidentato.