Secondo l’antico metodo del bastone e della carota, il Governo prima concede, poi bastona. Nel corso del Consiglio dei Ministri n. 46 di ieri l’esecutivo ha approvato il Decreto Legge avente ad oggetto le nuove misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche. A sola qualche ora dalla notizia della proroga generalizzata dell’opzione per lo sconto sul corrispettivo o la cessione del credito, anche per le detrazioni ordinarie comunque connesse al recupero del patrimonio edilizio, l’esecutivo corre ai ripari ed inasprisce le procedure necessarie per godere dei benefici fiscali.
Il Decreto Legge mira ad evitare le frodi relative alle detrazioni e cessioni di crediti per lavori edilizi mediante l’estensione del visto di conformità alle ipotesi in cui la detrazione venga riportata in dichiarazione dei redditi, nonché ai casi di cessione del credito o sconto sul corrispettivo relativi alle detrazioni fiscali per lavori edilizi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus 110%. Fra le misure, inoltre, è stata prevista la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria, ai fini di un controllo preventivo, di sospendere fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura inviate alla stessa Agenzia delle Entrate che presentino particolari profili di rischio.
Pertanto, all’esito del Consiglio dei Ministro, l’obbligo di apposizione del visto di conformità è stato esteso ai caso di trasferimento del credito relativo a: interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del TUIR); interventi di efficientamento energetico (articolo 14 del DL 63 del 2013, articolo 119, commi 1-2, del DL 34 del 2020); opere per l’adozione di misure antisismiche (articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies, del DL 63 del 2013, articolo 119, comma 4, del DL 34 del 2020); recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna (articolo 1, commi 219-220, della Legge 160 del 2019); installazione di impianti fotovoltaici (articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del TUIR, articolo 119 del DL 34 del 2020); installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (articolo 16-ter del DL 63 del 2013 e articolo 119, comma 8, del DL 34 del 2020).
E’ accaduto quanto si era ampiamente previsto. La ritrosia nei confronti della cessione del credito mostrata in prima battuta dal Governo nella redazione del disegno di Legge della manovra finanziaria, limitando l’estensione delle disposizioni di cui all’articolo 121 del DL Rilancio ai soli interventi connessi al Superbonus, nascondeva il timore che, una misura a costo zero per lo Stato, quella della cessione del credito, appunto, potesse nascondere dei costi impliciti, a causa dei numerosi tentativi di illecito. Su queste stesse pagine (“Cessione del credito, si apre uno spiraglio”), anticipando il Governo, era stato evidenziato come una misura tanto virtuosa dovesse essere salvaguardata. Piuttosto che eliminata, regolamentata. Ad esempio, appunto, estendendo, anche per i trasferimenti relativi alle detrazioni “ordinarie” per il recupero del patrimonio edilizio, l’apposizione del visto di conformità “leggero”. Con esso, infatti, sarebbero venute meno le preoccupazioni verso una procedura tanto efficace, quanto a rischio di evasione.
Il governo, tuttavia, è andato oltre. L’apposizione del visto di conformità viene esteso alla fattispecie, obiettivamente rara, in cui il contribuente decida di detrarre il Superbonus direttamente in dichiarazione dei redditi. Dall’apposizione del visto leggero sono escluse le dichiarazioni inviate direttamente dal contribuente ovvero tramite il sostituto d’imposta.
Orbene, nella peggiore tradizione della materia trattata, che tanti dubbi ha ingenerato fino ad oggi, il Legislatore interviene ancora una volta in corsa, con l’ennesima disposizione normativa che si aggiunge alle altre, in ordine sparso. In questo senso, sempre più, il Superbonus assomiglia ad un’esperienza ludica. Non è una detrazione fiscale, ma una caccia al tesoro.